L’analisi dei dati relativi agli omicidi in Italia negli anni 2019-2024 permette una valutazione rigorosa e matematica delle dinamiche di genere, sgombrando il campo da narrazioni ideologiche e focalizzandosi esclusivamente sui numeri.
I freddi numeri
Casistica |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
2023 |
2024 |
Numero totale omicidi |
315 |
303 |
285 |
322 |
298 |
314 |
Omicidi commessi da uomini |
~294 |
~281 |
~266 |
~302 |
~279 |
~294 |
Omicidi commessi da donne |
~21 |
~22 |
~19 |
~20 |
~19 |
~20 |
Vittime di sesso femminile |
111 |
112 |
119 |
126 |
107 |
111 |
Vittime di sesso maschile |
204 |
191 |
166 |
196 |
191 |
203 |
Omicidi con vittime uomini e assassino donna |
~9 |
~10 |
~8 |
~8 |
12 |
~8 |
Omicidi con vittime donne e assassino uomo |
~103 |
~102 |
~111 |
~118 |
95 |
~103 |
Distribuzione degli Omicidi per Genere dell’Autore
Nei sei anni considerati, la percentuale media di omicidi commessi da uomini rispetto al totale è pari al 93,4%. Tale valore è estremamente stabile nel tempo, oscillando di pochissimi punti percentuali da un anno all’altro. Di conseguenza, solo il 6,6% degli omicidi è commesso da donne.
Applicazione della Percentuale agli Omicidi con Vittime Donne
Se si osserva il sottoinsieme degli omicidi che hanno come vittima una donna, si rileva che anche in questo caso la percentuale di autori uomini si attesta attorno al dato precedente. Questo significa che su 111 vittime femminili medie annue, circa 104 sono uccise da uomini. Tale proporzione riflette esattamente la distribuzione generale degli omicidi per genere dell’autore.
Implicazioni Statistiche e Principio di Occam
La spiegazione più semplice e razionale (secondo il principio del rasoio di Occam) di questo fenomeno è che la prevalenza di uomini tra gli autori di omicidi di donne non dipende da una specifica misoginia diffusa, ma dal fatto che, in generale, gli uomini commettono la stragrande maggioranza degli omicidi, indipendentemente dal sesso della vittima. Applicando la stessa percentuale all’intero insieme e al sottoinsieme delle vittime donne si ottiene un risultato coerente, senza necessità di ricorrere a motivazioni aggiuntive o ipotesi non supportate dai dati.
Dimensione del Fenomeno rispetto alla Popolazione Maschile
Per valutare la reale portata del fenomeno, è utile rapportare il numero medio annuo di omicidi commessi da uomini (circa 286 casi) alla popolazione maschile residente in Italia nella fascia 17-85 anni, stimata in circa 20 milioni di individui12. Il risultato è che la percentuale di uomini che commettono un omicidio in un anno è pari allo 0,0013% (circa 1,3 su 100.000). Questo valore, estremamente basso, indica che il fenomeno degli omicidi commessi da uomini è statisticamente irrilevante rispetto alla totalità della popolazione maschile. Ed è ancora più irrilevante la casistica degli omicidi di donne da parte di uomini, si parla di irrilevanza in senso strettamente statistico.
Conclusioni
- La stragrande maggioranza degli omicidi in Italia è commessa da uomini (93,4%), e questa stessa percentuale si riflette anche negli omicidi con vittime donne.
- Non vi è alcuna necessità, dal punto di vista statistico, di invocare una specifica misoginia diffusa per spiegare il dato: la spiegazione più semplice e coerente è che gli uomini, in generale, commettono molti più omicidi delle donne, a prescindere dal sesso della vittima.
- La percentuale di uomini che commettono omicidi rispetto alla popolazione maschile è estremamente bassa (0,0013% annuo), rendendo il fenomeno marginale su scala nazionale.
- L’attuale narrazione emergenziale non trova riscontro nei dati oggettivi, che suggeriscono invece la necessità di una lettura razionale e proporzionata del fenomeno.
In chiusura, è fondamentale sottolineare che il dato relativo alle vittime donne comprende la totalità dei casi di omicidio, indipendentemente dalla motivazione: rientrano quindi non solo i delitti maturati in ambito familiare o relazionale, ma anche quelli legati a rapine finite tragicamente, regolamenti di conti, criminalità comune e altri contesti. Questo significa che il numero delle vittime femminili non riflette esclusivamente situazioni di violenza di genere, ma rappresenta un insieme eterogeneo di circostanze, ulteriormente a conferma della necessità di una lettura prudente e non ideologica dei dati.
Questa analisi dimostra come un approccio matematico e statistico possa restituire una visione più corretta e coerente della realtà, evitando interpretazioni distorte o allarmistiche prive di fondamento numerico.
Nota: la presenza della tilde (~) indica un dato risultante da una media di varie fonti
Fonti usate per questo articolo:
- Sito ISTAT
- Sito Ministero dell’interno
- Sito Dipartimento di PS
- Centro contro la violenza
- it
- Molte altre…